Indice dei contenuti
- Introduzione
- Una questione di approccio mentale
- L’importanza dell’atteggiamento mentale del trader
- Trader alle prime armi e trader esperto: qual è la differenza?
- L’accettazione del rischio come soluzione al problema dello stop loss
- Come accettare le perdite: la “sostenibilità” dello stop loss
- Dove posizionare lo stop loss
- Conclusioni
Introduzione
“Stop loss” un termine molto, ma molto antipatico a chi opera sui mercati finanziari, quasi detestato se vogliamo. Eppure lo stop loss è (o dovrebbe essere) il miglior amico del trader perché può salvarlo dai disastri.
Ma cos’è lo stop loss? Possiamo definirlo in molti modi ma per farla semplice possiamo dire che è un livello raggiunto il quale il trader deve chiudere la posizione in perdita perché, evidentemente, l’operazione non è andata per il verso giusto.
Ecco perché questo termine non è visto di buon occhio, essendo direttamente collegato al concetto di perdita e prima ancora al fatto di avere sbagliato.
Quindi in definitiva lo stop loss viene inconsciamente collegato ad un insuccesso, una sconfitta quasi fosse una questione personale e questo non può far piacere a chi lo subisce. Questo è il principale motivo per il quale molti trader non usano lo stop loss con il rischio, prima o poi succede, di vedere il proprio conto di trading andare in fumo.
Una questione di approccio mentale
Se anche tu sei fra quei traders che detestano lo stop loss, in questo articolo voglio provare a farti cambiare punto di vista; si perché cambiando prospettiva lo stop loss può (e deve) essere visto come tuo amico perché come vedremo insieme è l’unico modo che hai per preservare il tuo capitale nei momenti avversi del mercato.
Cominciamo col dire che il trading, in verità, non ha nulla a che fare con avere torto o ragione su una singola operazione. Il nocciolo del problema non è se hai avuto ragione o torto ma se sei stato diligente e hai seguito il mio piano di trading.
Occorre spostare l’attenzione dal solito “ho preso lo stop perché ho sbagliato l’operazione” al “ ho preso lo stop ma ho seguito il piano di trading dunque nulla ho da rimproverarmi”.
Lo sbaglio, se c’è, deve unicamente riguardare la disapplicazione della tua strategia, del setup di entrata o del money e risk management
Perché, per quanto non vogliamo ammetterlo, al di là delle tante strategie di trading, il mercato fa sempre quello che vuole e non quello che pensiamo noi.
Dunque quando la tua operazione va a target è solo perché quel che hai ipotizzato seguendo la tua strategia è risultato coincidente con il successivo movimento del mercato.
La strategia di trading serve infatti a portare le probabilità di successo dalla tua parte ma non può essere vincente nel 100% dei casi.
Vista in questo modo diventa più facile accettare lo stop loss come parte integrante del trading. il mercato non si è comportato come la tua tecnica ti aveva suggerito di fare. Il fulcro si sposta dall’aspetto personale (ho fallito) all’aspetto tecnico (la strategia questa volta non ha funzionato) e lo scarico di responsabilità risulta evidente.
L’importanza dell’atteggiamento mentale del trader
Dunque, seguendo questo percorso logico lo stop loss perde d’importanza per dare invece maggior rilievo al ruolo giocato dall’atteggiamento mentale di ciascun trader, ovvero:
- Gestire le aspettative (ipotizzo – in base ad una tecnica precisa – come il mercato potrà muoversi da un certo momento in poi al verificarsi di certi presupposti).
- Accettare senza eccezioni o riserve i comportamenti avversi del mercato.
- Convincersi che le perdite non si possono evitare essendo parte imprescindibile delle operazioni di trading.
Se il trader giunge a queste conclusioni e soprattutto se ne convince, lo stop loss paradossalmente da nemico diventa amico ed è facile dimostrarlo.
Se parti dal presupposto che le perdite non si possono evitare, lo stop loss interviene nel momento peggiore dell’operazione di trading e serve proprio per mettere un limite a quelle perdite, per consentirti di conservare sufficiente capitale tale da poter continuare ad operare sui mercati.
Lo stop loss ha anche un secondo ruolo non meno importante: serve a proteggere quello che in molti amano definire il “capitale psicologico” ovvero la fiducia in se stessi, quella fiducia assolutamente necessaria per continuare ad operare sui mercati finanziari. Fiducia in se stessi e nel metodo che si sta utilizzando.
Perdere questa fiducia è uno degli incidenti peggiori in cui possa incorrere un trader che va così incontro ad un blocco operativo derivante dalla neanche troppo inconscia paura di sbagliare… e poi di sbagliare ancora.
Naturalmente arrivare ad essere consapevoli che le perdite nel trading sono inevitabili fa parte di un percorso logico/operativo cui si giunge dopo ampia esperienza sul campo, ovvero dopo molte operazioni (effettuate con denaro reale, perché nella simulazione si perde il contatto con la realtà). Solo l’operatività reale consente al trader di acquisire la disciplina necessaria nell’applicare con costanza le regole del suo sistema di trading, senza sgarrare mai.
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Trader alle prime armi e trader esperto: qual è la vera differenza?
Esiste una differenza sostanziale fra il trader alle prime armi (che perde più o meno con non invidiabile costanza) e il trader esperto che invece è costante nei guadagni:
- Il trader alle prime armi è flessibile nelle regole & rigido nelle aspettative.
- Il trader esperto è al contrario rigido nelle regole ma flessibile nelle aspettative.
Le aspettative – nella vita come nel trading – sono una grande trappola mentale.
E’ assolutamente inutile fingere che lo stop loss non rappresenti un evento spiacevole: mettere in preventivo di poter collezionare una perdita è cosa diversa dal realizzare quella stessa perdita. Un po’ come mettere piede in auto avendo coscienza che potrebbe capitare un incidente… come innestiamo la marcia e usciamo dal parcheggio siamo (inconsciamente) consapevoli che potrebbe capitare di impattare contro il malcapitato di turno.
Sappiamo benissimo che potrebbe succedere ma quando poi accade davvero l’incidente “vero” è cosa ben diversa dall’averlo anche solo lontanamente messo in preventivo.
D’altra parte è impossibile evitare gli stati d’animo spiacevoli, impossibile e controproducente nella vita di tutti i giorni e così pure nel trading.
Più ci concentriamo sul vincere, più aumenta l’insofferenza al concetto di perdita e più la nostra mente sarà orientata a leggere i segnali che arrivano dal mercato con il filtro del nostro stato d’animo.
Manca sempre più lucidità ed obiettività e perdere sarà a questo punto inevitabile.
In questa situazione la nostra mente sarà portata ad escludere o alterare l’informazione offerta dal mercato in linea con ciò che abbiamo necessità di vedere per supportare l’operazione che abbiamo in corso.
E’ niente altro che una distorsione cognitiva.
Ecco che assistiamo a trader che spostano lo stop ampliandolo perché hanno la percezione che finalmente il mercato stia girando a loro favore, altri che, peggio, lo stop lo eliminano proprio “perché sta a vedere che mi prende lo stop e poi riparte”.
Dì la verità, è successo anche a te, almeno una volta (a me, agli inizi, succedeva spesso).
L’accettazione del rischio come soluzione al problema dello stop loss.
L’unica soluzione per uscire da questo circolo vizioso è quella della “accettazione del rischio” che comporta mettere in preventivo fin dalla apertura del trade che questo possa andare male e comportare una perdita.
Significa accettare le conseguenze del trade senza provare alcun disagio o paura che questo diventi un blocco, perché consideriamo la perdita come parte integrante dell’attività di trading al pari di qualsiasi altra attività d’impresa.
E’ come se per non subire un esborso, un commerciante non pagasse la fornitura di energia elettrica del proprio esercizio considerandolo una perdita. Non è chi non veda come questa ipotesi sia assolutamente assurda.
I costi relativi a qualsiasi attività fanno parte dell’attività stessa allo stesso modo dei ricavi. Penseremmo mai di evitare i ricavi della nostra attività? Certo che no. Quindi è sicuramente assurdo pensare al pagamento delle spese di un’attività come ad una perdita.
Altro esempio forse ancora più comprensibile è quello della assicurazione dell’auto. Se desideriamo circolare con la nostra autovettura dobbiamo necessariamente mettere in conto di pagare l’assicurazione per la responsabilità civile (questa oltretutto è obbligatoria) ma potremmo anche decidere di assicurare il nostro veicolo con la famosa “kasko” che copre anche i danni alla nostra auto derivanti da sinistro.
Così come lo stop loss protegge il nostro capitale aiutandoci a preservarlo per poter continuare la nostra attività di trading, così l’assicurazione “kasko” consente di vederci risarciti i danni causati alla nostra auto anche quando siamo responsabili dell’incidente. Potremo così riparare l’auto e continuare a circolare. Lo stop loss consente di preservare il capitale e continuare l’attività di trading.
Quindi cominciamo a pensare allo stop loss come ad una assicurazione per il nostro capitale, forse sarà più semplice non solo accettare la perdita quando si verifica, ma ancora prima questa impostazione consentirà di accettare il rischio di incorrere in quella perdita nel momento stesso della apertura della posizione
Acquisire la mentalità del trader competente e vincente è fatta anche di questo “piccolo” ma importante passaggio emotivo.
Mi rendo conto che può sembrare difficile da credere ma ti assicuro che piccoli cambiamenti nell’atteggiamento mentale possono impattare in modo determinante nel tuo trading migliorandone i risultati.
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Come accettare le perdite: la “sostenibilità” dello stop loss.
Il vero problema è che mentre orami tutti ci dicono quanto sia importante lo stop loss ma nessuno o quasi ci spiega come fare per superare lo scoglio della accettazione della perdita.
Ecco allora qualche consiglio che deriva dall’esperienza sul campo dopo 25 anni di trading.
Il primo passo consiste senz’altro nel definire l’ampiezza dello stop loss, passaggio questo che è assolutamente necessario per valutare il profilo di rischio della tua operazione. Si rapporta la massima perdita così definita a quello che potrebbe essere il potenziale profitto del trade che stai per aprire e si ottiene il cosiddetto rapporto rischio/rendimento dell’operazione che in linea di massima non dovrebbe mai essere inferiore ad 1 (1:1 ovvero rischio 1 per guadagnare 1).
Definire l’ampiezza dello stop loss per la propria operazione potrebbe sembrare molto semplice, ma non è così.
Tornando alla accettazione della perdita pare indiscutibile che intanto posso accettare la perdita (a priori) in quanto lo stop loss sia sostenibile.
Cosa significa stop loss sostenibile?
Significa che la perdita derivante dallo stop loss non deve intaccare oltre una certa percentuale il capitale che ho a disposizione per il trading.
Sul punto ci sono molte teorie ma per farla breve penso di poter affermare che un metodo molto sbrigativo (ma che funziona) è quello di non superare mai una percentuale che va dall’1% al 2% del capitale disponibile per il trading.
Esempio: se ho 5000 euro di capitale il rischio massimo per ogni operazione dovrebbe rientrare al massimo nella fascia tra i 50 e i 100 euro.
Ovviamente devo anche avere una strategia di trading efficace, diversamente mantenere la perdita massima entro certi limiti mi consentirà soltanto di operare più a lungo ma alla fine i risultati saranno comunque negativi. Anche se questa osservazione pare ovvia, mantenere il rischio entro certi limiti in questo caso avrebbe ancora il vantaggio di poterti rendere conto per tempo che la tua strategia ha delle lacune, concedentoti il tempo necessario per intervenire e apportare le idonee correzioni.
Con uno stop loss dell’1% infatti per perdere completamente il tuo capitale dovresti incorrere in ben 100 trade consecutivi in perdita… penso che chiunque capirebbe ben prima di azzerare il proprio capitale che sta operando nel modo sbagliato.
Uno stop loss sostenibile rende più semplice l’accettazione del rischio con la conseguenza che sarà molto più facile essere disciplinati e seguire il piano di trading che si è predisposto. Senza spostare lo stop loss, senza toglierlo, senza anticipare la chiusura del trade e via discorrendo.
Tutti problemi che sorgono allorché lo stop sia inadeguato (troppo ampio) facendo insorgere mille timori nel trader non appena aperta l’operazione, primo dei quali quello di subire una perdita troppo ampia che non può permettersi; il che, come detto, porta spesso alla deleteria abitudine di anticipare la chiusura del trade.
Dove posizionare lo stop loss.
Un altro eterno dilemma e non solo del trader alle prime armi è quello della individuazione del livello ove posizionare lo stop loss.
Pare chiaro che lo stop loss debba essere posizionato in punti strategici del grafico, evitando di stoppare sui livelli dove la maggior parte dei trader piazza i propri stop loss ovvero, in linea di massima, sotto i supporti per operazioni rialziste (long) o sopra le resistenze per le posizioni ribassiste (short selling).
Se proprio non puoi evitarlo abbi almeno cura di lasciare un po’ di spazio tra il livello dove posizioni lo stop loss e i massimi o minimi di mercato perché molto spesso questi livelli di supporto e resistenza vengono “sporcati” dai prezzi, col risultato che potresti vedere colpito il tuo stop loss per poi vedere il mercato ripartire nella direzione che avevi correttamente individuato (le cosiddette “false rotture” che sono anche conseguenza della nota “caccia agli stop”).
Per sistemare lo stop loss alla giusta distanza da questi livelli può essere d’aiuto tenere conto della volatilità dello strumento su cui stai operando: su questo argomento più avanzato torneremo in un altro articolo.
Se lo stop in questo modo risulta troppo ampio e non riesci a rispettare la percentuale dell’1-2% di rischio massimo devi ridurre la size (il dimensionamento della posizione) e se neppure in questo modo risolvi il problema non ti resta che evitare di aprire l’operazione e attendere la prossima occasione.
Conclusioni
In definitiva e per concludere una volta seguiti questi piccoli (ma importanti) accorgimenti tecnici e definito lo stop loss, prima di aprire l’operazione devi ancora chiederti se una volta entrato sul mercato lo stop loss che hai impostato ti fa sentire a tuo agio e se puoi accettare serenamente il fatto che potrebbe essere colpito causandoti la perdita predefinita nel caso il mercato non andasse nella direzione che hai preventivato.
Solo se la risposta a quest’ultima domanda è positiva allora puoi aprire il trade, diversamente andresti incontro ai problemi già descritti che impatterebbero negativamente sulla gestione della posizione.
Spero di averti fatto comprendere perché lo stop loss è così importante e i motivi per i quali posizionarlo nel modo corretto impatta in modo considerevole sulle performances del tuo trading.
Se seguirai questi piccoli accorgimenti eviterai la maggior parte di quelli che sono gli errori più comuni del trader alle prime armi migliorando in modo sensibile il tuo modo di fare trading.
Stay tuned.
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Concordo con tutti i commenti precedenti e mi associo ai complimenti già fatti a un grande Trader e istruttore come Bruno .grazie il tempo che ci dedichi
Purtroppo i broker italiani sul mercato non permetto più di tanto di avere margini e stop loss che aiutino a fare trading con 10.000€ il tuo discorso è correttissimo per medi e grandi investitori.
La maggior parte dei trader discrezionali non lo usano perchè, chi lo ritiene un aspetto negativo ossia un limite a un eventuale possibile trend dal lato giusto, chi proprio ne ignora il funzionamento e i benefici. La maggior parte dei trader di successo lo usa e attribuisce ai propri profitti – o mancate perdite – proprio il fatto di usarlo.
Non per ultimo lo stop loss ci salva da eventuali ma aimè probabili crolli del mercato in grado di azzerare il conto.
Un articolo semplice ma ricco di significato; può sembrare banale l’argomento descritto nell’articolo ma proprio a causa della sua banalità è spessissimo trascurato o volontariamente evitato perché non gli si da la giusta importanza o perché magari ‘a me non è mai successo’…..ma quella volta che ti va tutto contro….
Tra le righe che raccontano dei molti trader che sono riusciti a guadagnare parecchio partendo dalle ipotesi che i mercati abbiano una struttura ordinata e prevedibile….siamo però inclini a ritenere e ad attribuire il loro successo a un impiego ottimale delle tecniche di money management e alla loro disciplina del controllo del rischio piuttosto che alla validità delle loro strategie e metodi di previsione